Strategie: l’Ice punta sul Digital e la Cina

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ice cinaIn una recente intervista pubblicata sul Corriere economia (l’inserto del Corriere della Sera) Michele Scannavini, il nuovo presidente dell’Istituto per il Commercio estero, ha reso note le principali strategie che l’Ice adotterà tra il 2016 e 2017.

Sono due quelle che riteniamo particolarmente interessanti, e con cui concordiamo anche in relazione alla nostra esperienza di internazionalizzazione: ovvero la promozione digitale e la focalizzazione sul mercato cinese.

Oggi le aziende italiane che vogliono presidiare i mercati esteri, ed esportare i propri prodotti insieme ai brand del made in Italy, devono possedere una strategia di comunicazione digitale efficace. Ben vengano quindi siti web ottimizzati e multilingua, pagine social ben curate e soprattutto piattaforme di e-commerce sicure rivolte ai consumatori di tutto il mondo.

L’Ice ha infatti previsto una strategia di promozione online, da integrare a ogni promozione brick and mortar (attività legate all’economia reale e caratterizzate dalla presenza di strutture fisiche) organizzata dalle aziende italiane, per potenziare la comunicazione a 36o gradi.

La seconda strategia mira territorialmente soprattutto alla Cina: oggi l’Italia investe 3 milioni di euro nel Paese del dragone, ma Scannavini ha affermato di voler portare i milioni a 20; e non soltanto in Cina. La strategia include diversi Paesi del Sud Est asiatico tra cui Indonesia, Singapore, Thailandia, Vietnam e Malesia. 

Ricordiamo che le esportazioni dell’Italia, per area geografica in miliardi di euro da gennaio a maggio 2016, sono state di ben 16,2 miliardi in Asia. 

La nostra esperienza maturata durante le ultime trasferte in Cina conferma decisamente le strategie proposte dall’Ice.

Abbiamo infatti avuto l’opportunità di relazionarci con funzionari pubblici ed imprenditori cinesi, consapevoli del valore che l’Italia riveste come partner commerciale per il loro Paese. Ma abbiamo constatato che i cinesi sono anche molto propensi a rimanere in contatto con le aziende italiane, sfruttando i mezzi di comunicazione digitali, all’indomani degli incontri fisici organizzati sul loro territorio.

Ma le vostre aziende internazionali quanto sono digitali?

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